Scuola italiana difesa personale imparare a difendersi da un molestatore

Torniamo a parlare di violenza sulle donne e della necessità da parte delle vittime di sapersi difendere ed evitare danni fisici e psicologici. La scuola italiana difesa personale punta sulla disciplina del Krav Maga per impedire che la cronaca s’infittisca di ulteriori episodi di nera legata alle donne. Se n’è parlato tanto e si continua a farlo oggi soprattutto a causa delle molestie legate al mondo dello spettacolo. Dai racconti delle abusate esce fuori un quadro di inammissibile senso di colpa da parte delle giovani vittime. Da questo traspare come l’aspetto psicologico sia primario nel percorso di difesa personale, valido per entrambe i sessi sia chiaro.

La difesa personale inizia proprio da qui dal comportamento che assumiamo di fronte ad una situazione di pericolo. La frase più sentita e ripetuta da parte dell’abusata in questi giorni, balzata alle orecchi di chi queste cose le conosce e combatte con forza, è “ero pietrificata dalla paura” tanto che lo stupratore ha potuto fare di loro ciò che voleva.  E’ importante, e questo è alla base teorica di ogni disciplina di auto difesa come il Krav Maga, assumere un costante stato d’attenzione, con tutti i sensi attivati in modo tale da sentire fiutare il pericolo e reagire di conseguenza.

I ruoli dell’uomo e della donna sono diversi, così come diverso è il loro modo di pensare di agire e di comunicare. Occorre considerarlo. L’uomo è da sempre cacciatore e sceglie la sua vittima con l’istinto del predatore, scegliendo consapevolmente vittime deboli. E’ essenziale imparare a non essere percepiti come facile preda. Il 65% dei messaggi percepiti dagli altri vengono trasmessi dal linguaggio del corpo, il 25% dal tono della voce, solo il 10% dalla parola.

Il linguaggio del corpo è l’arma più potente della comunicazione, una corretta postura può essere efficace dissuasore. Se un portamento sicuro e deciso non inibisce l’aggressore, è necessario saper gestire la comunicazione verbale. Molti uomini non sono capaci di interpretare correttamente i segnali di rifiuto, erroneamente percepiti come schermaglia seduttiva. Occorre essere in grado di non dar luogo a nessun fraintendimento verbale. E’ indispensabile trattare gelidamente il molestatore, facendo sì che il linguaggio del corpo sia in completa sintonia con il rifiuto verbale. Non serve argomentare le motivazioni di un rifiuto, in questi casi “NO” è una frase completa.

Inevitabilmente ci si troverà a fronteggiare gli effetti dell’adrenalina, e con essi la Paura. L’emissione di tale ormone è inevitabile, la paura ha la funzione positiva di segnalare uno stato di emergenza ed allarme, preparando la mente ed il corpo alla reazione che si manifesta come comportamento di attacco o di fuga.
Imparare a canalizzare gli effetti della paura attraverso un addestramento serio alla difesa personale consente di acquisire la capacità di mettere in pratica tutte le potenzialità che sono proprie di ogni donna, ponendola in condizione di fronteggiare una minaccia reale e poter, se necessario, combattere per preservare l’incolumità propria, di chi le è caro o di chi ingiustamente sta per essere sopraffatto.

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