Ogni arte marziale che si rispetti ha i suoi segreti, le sue strategie, le sue mosse, il suo sotto testo, chiamiamolo così. Il Kalah ha però qualcosa in più rispetto alle tradizionali discipline di difesa personale e Idan Abolnik lo ripete di continuo. Il concetto che ha molti potrà sembrare semplice perfino superfluo è invece di importanza basica per chi pratica il Kalah System. Quando si discute di elemento sorpresa i più saranno portarti a pensare o immaginarsi un colpo segreto come la fiamma di Megalopoli o la tecnica dell’esplosione del cuore con cinque colpi delle dita tanto citata nel volume II del tarantiniano Kill Bill. Nessun colpo segreto o consigli esoterici ma una sola parola: “controllo”.
Ad un rapido giro di consultazioni con i numerosi video di difesa personale sul web, nessuno cita mai la parola controllo, fondamentale in materia di difesa personale. Controllare i gesti, inconsulti, violenti del nostro aggressore ci permette di lavorare con maggiore precisione e prontezza. Ecco il perché del triangolo al braccio, vero elemento sorpresa del Kalah. Se non ci avventassimo e bloccassimo il braccio del nostro aggressore il nostro lavoro di demolizione rimarrebbe a metà e consegnerebbe all’avversario più di un motivo per tornare all’attacco. Non siamo all’interno di un ring, non ci sono gong, riprese o secondi all’angolo. Sul ring il colpo del KO può anche aspettare o non arrivare mai, ma in strada ci viene concessa una sola possibilità e il controllo dell’avversario è ciò che ci consente una pratica via d’uscita e di sopravvivenza.
In principio fu il controllo, poi vennero create le gomitate, i pugni a martello, le ginocchiate ai genitali e il disarmo. Il controllo è il sole la cui luce ti permette di illuminare le intenzioni del tuo aggressore puntando il faro sui punti da colpire al fine di una efficace e pronta soluzione del combattimento corpo e corpo. E’ una fortuna aver appreso tanta teoria prima della finalizzazione tecnica. Se c’è un ulteriore merito, che il Kalah porta con sé, è il ragionamento. Nella difesa personale mordi e fuggi, quella da fast food, la ragione, la logica e la psicologia sono del tutto assenti. Se non controllate il vostro avversario 9 volte su 10 sarà lui a controllare voi.