Aggressione Krav Maga. Non vogliamo di certo mettere ansia o creare allarmismo, ma la cronaca, fredda e cruda, di questi giorni, mesi, anni merita una riflessione più approfondita. I casi di violenza si accavallano senza rendercene conto. Le telecamere di sorveglianza, la tecnologia ci aiutano a districare la matassa e fare un po’ di ordine, oltre che studiare i casi di volta in volta. In molti hanno avuto la fortuna di non trovarsi mai immischiati in una rissa o in una colluttazione, e i motivi possono essere i più disparati, ma non per questo possiamo ritenerci al sicuro. Lo sanno bene i due panettieri di Giardini Naxos, che sicuramente quelle sera, il 31 marzo scorso, non pensavano di dover passare una serata d’incubo finita d’urgenza in ospedale. Padre e figlio non immaginavano che quel tizio si sarebbe acceso uno spinello all’interno della loro attività commerciale e che, una volta invitato a uscire, lui e i suoi complici avrebbero reagito con inaudita violenza. Purtroppo è accaduto e il video parla chiaro. Un paio di minuti di violenza senza sosta, in cui il figlio è stato picchiato selvaggiamente, mentre il padre cercava inutilmente di difenderlo e allontanare gli aggressori nel vano tentativo di salvare il figlio da quella cieca violenza.
Il video mostra chiaramente che durante una colluttazione il caos regna sovrano e i colpi arrivano con la violenza e la velocità di una grandinata improvvisa. Ora a ben osservare il video si intuisce chiaramente che nessun delle arti marziali fino ad oggi praticate sarebbe riuscita a districare la matassa. Perchè? il motivo è semplice, non prevedono lo studio di scenari come quello in oggetto. Qualsiasi guerriero di Kalah del Krav Maga Training Center, di quelli che si allenano quotidianamente, non quelli da una botta e via, guardando il video avrà già trovato la soluzione tecnica per uscire da quell’intreccio di calci e pugni. Un allievo del Maestro Andrea Buffo avrebbe reagito immediatamente con prontezza di riflessi, abbattendo con chirurgica precisione, con astuzia strategica e la giusta dose di aggressività i suoi attentatori. E’ per questo che ci alleniamo con intensità. E’ questo il motivo per cui Idan Abolnik ha creato il Kalah System, il vero Krav Maga: per sopravvivere.