Tutto è dinamico nel Kalah System, non esiste staticità. Gli allievi del Krav Maga Training Center si muovono con velocità, studiando l’aggressore, impersonato da un compagno che non molla un centimetro. Perché in allenamento il verbo è: muoversi. Qualcuno, forse, ricorda la massima di quel film sulle MMA dal titolo Warriors, con Tom Hardy, in cui l’allenatore continuava a ripetere ai suoi fighters “if you don’t move you die” (se non ti muovi tu morirai). Se rimaniamo statici il rischio reale è quello di essere puniti con pugni o peggio con una serie di coltellate.
Il movimento deve essere fluido, non prima di aver nascosto le nostre intenzioni all’avversario come una serpe nascosta tra l’erba. Avete mai visto in quei documentari sui rettili con quanta velocità si scagliano sulla vittima? Colpiscono veloci e vanno sempre a segno. Ecco un allievo di Kalah deve prendere ad esempio il linguaggio del copro del cobra e farlo suo. Una volta chiusa la distanza bisogna continuare a muoversi, e muoversi ancora, come un ballerino sulla pista da ballo. Non ci saranno piroette ma calci e pugni assestati con doverosa premura al fine di mettere al tappeto nel più breve tempo possibile chi vuole aggredirci. Sinuoso e leggiadro dovrà rompere l’attacco avversario con precisione, intensità e forza pari a quella di una mazza da baseball che colpisce una pallina. Non ci sono seconde opportunità, serve un fuori campo.
Tutto ciò come si ottiene? Ma con una pratica assidua, uno studio attento dei movimenti e delle dinamiche di aggressore e aggredito. Senza la consapevolezza che ciò che lavoriamo in palestra è unicamente valido per scongiurare finali amari, ci troveremo sempre in un limbo che ondeggia tra efficacia e inefficacia. E’ importante chiarire questo punto, affinché coloro i quali frequenteranno i corsi di Kalah presso il Krav Maga Catania, non si aspettino miracoli dall’oggi al domani. Costruiamo guerrieri non supereroi. Il nostro obiettivo è quello di rendervi efficaci in strada, dove siamo e restiamo obiettivi sensibili. Ci piace ricordare a chiusura di questo ennesimo editoriale la frase tratta dal film Karate Kid che ben si adatta ai concetti fin qui espressi. Il signor Miagi spiega al suo allievo con un massima, quali sono i principi di un buon allenamento: “Quando cammini su strada,se cammini su destra va bene,se cammini su sinistra va bene,se cammini nel mezzo prima o poi…pch,rimani schiacciato come grappolo d’uva. Ecco karate è stessa cosa,se impari karate va bene,se non impari karate va bene,se tu impari karate speriamo…pch,ti schiacciano come uva“. Se è valido per il Karate figuriamoci per il Kalah.