Difesa da strada, perché la strategia del kalah è vincente

Perchè la difesa da strada sia davvero efficace servono qualità che vanno al di là della fisicità e della preparazione atletica. I casi di aggressione sempre più numerosi e violenti aprono un’ulteriore discussione sui meccanismi dell’autodifesa psichica. La difesa personale, il kalah krav maga, non può essere equiparata a nessun’altra delle discipline arti marziali fin qui conosciute. Non stiamo affermando che sia la migliore, anche se lo pensiamo, ma che utilizzi strumenti e metodi d’allenamento che tengono conto di quella variabile impazzita che si chiama paura.

Arti marziali difesa per strada, la paura è il primo ostacolo

E’ inutile negare che soffriamo di una congenito indomito senso sicurezza nei confronti di tutto ciò che ci circonda. Pensiamo, crediamo di avere sempre il controllo della situazione e che niente e nessuno possa sconvolgere la nostra quotidiana routine. Quando ascoltiamo notizie di cronaca terribili e sconcertanti come casi di stupro o accoltellamenti il nostro rammarico, la nostra compassione per la vittima dura giusto l’attimo impiegato nella lettura del fatto di cronaca. Quasi nessuno si sofferma a pensare che quella donna o quell’uomo potremmo essere  noi. Se così fosse i corsi di difesa personale sarebbero pieni di allievi da non sapere dove e come distribuirli.

Arti marziali israeliane, il Kalah Krav Maga e la mentalità vincente

In psicologia questo fenomeno viene chiamato negazione, o più semplicemente “a me non capiterà mai”. E’ purtroppo questo pensiero, falso, che ci rende facili prede. Lo sa bene chi ha subito violenza o chi ha provato sulla sua pelle quel senso di insicurezza e paura che ne paralizzato arti e pensiero. Per capire questo semplice ma fondamentale passaggio non serve essere passati da eventi traumatici come un accoltellamento o uno stupro. Per molti basterebbe trovarsi in una strada buia, solitaria e un tizio poco rassicurante che vi si avvicina con la scusa della sigaretta. E’ inutile negare vi siete sentiti sovrastare dalla paura e dal panico. E’ andata bene, l’uomo ha preso la sigaretta ed è andato via, ma quanto vi siete sentiti preda?

Arti marziali per autodifesa, imparare a gestire il panico è il primo passo

Riuscire a gestire le nostre emozioni, quali ansia e paura, durante un’aggressione è la base per un corso di difesa personale  degno di questo nome. Se oltre al corpo non condizioni, anche e soprattutto, la mente dei tuoi allievi, alla prima aggressione si piegheranno come canne al vento.  Gli studi effettuati in ambito medico sulle reazioni del corpo umano sotto stress durante una situazione di pericolo sono più che esplicative. Gli attimi che anticipano lo scontro con un aggressore sono scanditi da meccanismi fisiologici poco piacevoli: il cuore schizza a 220 battiti per minuto e pompa così velocemente che manca ossigeno al cervello impedendovi di pensare e muovervi. Tutto questo ancora prima che l’aggressore vi colpisca. Questo gli allievi del Krav Maga Training Center lo sanno già.  Per tutti coloro che “a me non capiterà mai” da oggi invece avete qualcosa su cui riflettere.

Autodifesa israeliana Krav Maga, imparare a sopravvivere con il Kalah System

Come racchiudere tutti questi concetti in una parola sola? Kalah. Come non farsi trovare impreparato qualora il tizio che vi chiesto l’accendino tirasse fuori un coltello puntandovelo alla gola? Per noi c’è un’unica soluzione e si chiama Kalah System. Qualora la vostra domanda successiva fosse perchè scegliere proprio il Kalah krav maga? Il primo motivo si lega proprio alla paura. Il training psicologico presente durante l’allenamento è il punto di forza di una sistema di difesa personale che insegna ai suoi allievi che la tecnica da sola non è sufficiente. Serve molto di più, prima di tutto una mentalità forte, vincente e pronta a gestire il panico da aggressione.

 

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