Esplora il corpo umano con il kalah: quali sono i punti sensibili da colpire

Esplora il corpo umano con il metodo Kalah. Ognuno di noi ha il suo punto debole. Da soggetto a soggetto cambia, in base all’umore, al tempo all’essere più o meno felici e soddisfatti della propria vita. Sono sentimenti ed emozioni legati alla condizione umana che possono peggiorare o migliorare con il tempo. C’è chi è predisposto e chi meno, chi si porta subito la mosca al naso e chi invece ragiona e viene, infine,  a più miti consigli o prende la vita con filosofia. Sono cose umane troppo umane e appartengono alla sfera personale, soggettiva, di ognuno di noi. Le parole possono ferire a volte più dei pugni, ma con la giusta dose di saggezza puoi anche fartele scivolare addosso e rientreranno da dove sono uscite. Questo in generale vale per tutti, proprio tutti e il sentirsi feriti nell’orgoglio, nella dignità e perfino nell’onore può far male ma con le giuste controindicazioni può anche essere tutto messo a tacere senza ulteriori danni per la tua coscienza; per tutto il resto c’è il Kalah, la tua carta di credito da difesa personale. Se, appunto, la sfera psichica, emozionale dipende da soggetto a soggetto, quella fisica è terribilmente oggettiva: ossa rotte sono ossa rotte, c’è poco da disquisire.

Il copro umano è pieno di punti sensibili che, con il dovuto allenamento e la dovuta attenzione nel colpirli, faranno male, ma tanto male, al nostro aggressore. Sono tanti, più di quanto pensiate. Molti li scoprono durante la pratica in palestra anche se con un po’ di immaginazione ognuno di noi avrebbe potuto arrivarci da solo. Ma mentre con le parole, le azioni e i gesti sappiamo essere spietati e sapere dove e quando colpire, durante una colluttazione sapiamo solo agitare mani, gambe pugni e calci dei quali, forse solo un paio, andranno a segno. Questo comporta perdita di fiato, stanchezza, secchezza delle fauci e diarrea, si fa per dire naturalmente. Nessuno pensa che infilando le dita negli occhi, fare pressione sul setto nasale e finire il malcapitato con una dislocazione delle vertebre del collo non solo ti fa perdere meno tempo e arrivare in tempo utile al supermercato, ma ti fa apparire come un mago che esce il famoso coniglio dal cilindro. Se l’aggressore potesse parlare o muoversi vi direbbe “già fatto“, come nella famosa pubblicità,e poi vi stringerebbe la mano tornandosene a casa camminando come il Gobbo di Notre Dame. A parte le dita negli occhi ci sono tante di quelle tecniche che mirano a colpire i punti vitali del corpo umano, che vi sarà utile venire a lezione con un libro di anatomia. Se volete saperne di più ci trovate al Krav Maga Training Center di Catania in Via Felice Fontana, 30.

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