Krav Maga Catania: Kalah System, scopri come difenderti dai pugni in poche e semplici mosse

Liti, risse o semplici scaramucce sono sempre dietro l’angolo. Un tizio ci taglia la strada e ne nasce un battibecco. Mentre le regole di civiltà imporrebbero ammissione di colpe e scuse il reo,invece, si trasforma in vendicatore di una presunta dignità strappata e lacerata da un paio di corna o da un dito medio. Ne nasce, così, un accesso diverbio. Dalle parole si passa al livello successivo come in un gioco da consolle: spintoni, mani in faccia e insulti fino alla settima generazione condite con vere proprie minacce di morte. Purtroppo accade sempre più spesso. Adesso non vogliamo fare i sociologi della domenica, ma si respira una certa tensione nell’aria. Colpa di chi? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma occupiamoci di quei due fermi all’incrocio. Uno dei due automobilisti, che chiameremo Mario è molto agitato e il linguaggio del corpo ci suggerisce che il nostro uomo non è nuovo a imprese di tale fatta. L’altro invece,che chiameremo Aldo, è di segno opposto. Aldo non ha mai litigato in vita sua, e parenti e amici lo definiscono un buono rispettoso delle regole. Aldo di solito soprassiede a momenti spiacevoli come quello, nè è avvezzo a movenze e gesti poco educati come quelli rivolti a Mario. Ma oggi Aldo ha i suoi pensieri, neri come la notte prima dell’alba.  Quel sopruso non riesce a digerirlo così  ha mandato Mario a quel paese. Adesso,però, sono uno di fronte all’altro e discutono animatamente.  Mario, è pronto a colpire; lo si intuisce immediatamente. Aldo, invece, sta cercando una strategia adatta per uscire indenne da quella situazione senza per questo perdere la dignità. Mario dall’agitare le mani passa a poggiarle con un certa violenza su Aldo, stropicciandogli la camicia appena stirata e inamidata. Aldo sta commettendo un grosso errore: le sue braccia sono lungo i fianchi, non ha la guardia alta e il suo volto è esposto a schiaffi e pugni. Come non detto. Mario inizia a colpire Aldo con ripetuti schiaffi e poi lo finisce con un gancio ben assestato alla mandibola. Aldo cade a terra senza che abbia provato minimamente a difendersi. Le sue mani sono rimaste lungo i fianchi come un soldatino di stagno sull’attenti. Mario sale sull’auto, recita un cannavacciuolesco: “Addios” e sgomma via.  Come si sarebbe dovuto comportare Aldo? Per prima cosa avrebbe dovuto alzare la guardia: coprirsi il volto e proteggersi da eventuali schiaffi. Poi avrebbe dovuto parlare, parlare e ancora parlare per calmare Mario,che oggi avrebbe stracciato le vesti persino al Dalai Lama. Poi grazie alle tecniche imparate durante lezioni di Kalah presso il Krav Maga Training Center e alle parole del suo Maestro Andrea Buffo che lo avrebbe incitato a reagire con reattività, forza e velocità chiudendo la distanza e iniziando a picchiare. In che modo? Aldo avrebbe dovuto agganciare il  braccio di Mario e fasciarlo tra le sue di braccia nel micidiale triangolo di marca Kalah. Poi avrebbe dovuto colpire i genitali di Mario con ginocchiate e calci in verticale per proseguire con gomitate e pugni a martello al volto portando, a conclusione della tecnica, giù, sull’asfalto, il corpo martoriato di Mario, possibilmente quanto più vicino a quella fresca pisciata di cane. Aldo avrebbe, ma non ha fatto nulla di tutto ciò perchè non ha frequentato i nostri corsi di Difesa Personale Krav Maga Catania, Kalah System, e si è beccato un pugno alla mascella. Comunque caro Aldo, quando ti rimetterai, il Maestro Andrea Buffo e gli allievi del Combat Team ti aspettano in Via Felice Fontana 30 a Catania.

 

 

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