Lo chiamano sesso debole, ma le donne che si allenano presso il Krav Maga Training Center di Catania di debole non hanno proprio nulla, anzi. Stupri, violenza di genere e femminicidio sono entrati nel lessico comune con una brutalità inattesa e inaspettata. In questi giorni è in onda sulla RAI il bel programma Amore Criminale che con scrupolo e senza sconti racconta storie di donne vittime di ogni genere di abuso fisico e psicologico, il più delle volte conclusosi tragicamente. In qualità d istruttori di Difesa Personale siamo tenuti ad osservare il percorso, cinico e spietato, della società moderna irrispettosa dei diritti e delle libertà personali, in special modo quando si tratta di donne. Le allieve che si avvicinano al Kalah con passione e tenacia, dimostrano come e quanto imparare a difendersi da un aggressore sia di vitale importanza. Sono loro che si allenano con maggiore impegno spingendosi oltre i limiti fisici e psicologici riconoscendo, con volontà e intelligenza, che non si può sempre ragionare da vittime, ma bisogna necessariamente voltare pagina e quanto meno giocarsela alla pari con chi è strutturalmente più forte di loro. Questo accadeva prima di conoscere il Kalah, che lavora sui meccanismi psicologici più intimi legati alla paura, insegnando come utilizzare mente e corpo, reagire prontamente, grazie all’efficacia delle tecniche, ed uscire, così, indenni da una situazione di oggettivo pericolo. Il Krav Maga donne in ottica Kalah è quanto di più efficace possa desiderare chi a fare la fine dell’ennesima vittima di stupro non ci sta proprio. Ecco la svolta culturale nel mondo della difesa personale, si chiama Kalah System. Lungi da noi voler essere presuntuosi o pretestuosi, stiamo parlando di cronaca quotidiana, di dati palesemente allarmanti. Nel 2017, secondo i dati ufficiali diffusi dall’Isat, la media è di una vittima ogni tre giorni e quasi 7 milioni, sempre secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso. Sono i partner e gli ex i principali autori della violenza di genere: il 13,6% delle donne tra i 16 e 70 nel corso della propria vita e’ stata vittima delle loro violenze fisiche o sessuali. Atti gravi con ferite e ripercussioni profonde. Di queste il 90,6% ha dovuto subire rapporti sessuali indesiderati, il 79,6% tentativi di strangolamento, soffocamento e ustione, il 77,8% schiaffi, pugni, calci e morsi. E in moltissimi casi di violenze in contesti familiari, neppure una gravidanza ferma il partner, anzi nel 7,5% dei casi l’aspettare un bambino scatena l’ira dell’uomo.Siamo stati schietti ma il nostro compito è formare combattenti o guerrieri a sopravvivere, come ci piace affettuosamente definirci,ed evitare che quelle percentuali possano ancora salire.